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Esclusiva: La prima grande strage della storia dell’umanità

Nel sito di Kanaljorden in Svezia gli archeologi hanno rinvenuto i crani fracassati di nove adulti. Un massacro di 8000 anni fa, il più antico documentato

la grande strage

Un brutale eccidio di 8000 anni fa intriga gli archeologi. Si tratta probabilmente della prima grande strage nella storia dell’umanità, in base ai reperti estratti dagli scavi di Kanaljorden nella Svezia centrale. Nel 2009 nel corso dei lavori per la costruzione di un viadotto autostradale sul fiume Motala Ström, emissario del lago Vättern, furono rinvenuti nei sedimenti di limo manufatti di vario genere e ossa animali e umane risalenti a 7500-8000 anni fa quando l’Europa era abitata da cacciatori-raccoglitori nomadi. In quel periodo, il Mesolitico, le popolazioni europee mostravano profondo rispetto per i defunti come hanno provato anche recentemente le sepolture di Fredenwalde in Germania.
Invece nel sito svedese – la più antica scena del crimine d’Europa – gli archeologi si sono trovati di fronte al macabro ritrovamento di nove crani spaccati che lasciava pochi dubbi sulla violenza alla quale erano stati sottoposti i malcapitati. I forensi hanno stabilito si tratta di traumi antemortem, ovvero causati quando erano ancora vivi da forti colpi contundenti inflitti con modalità diverse rispetto al sesso delle vittime.
Inoltre all’interno di due crani sono stati trovati i resti del legno sui quali erano stati impalati. Lo studio, pubblicato su Antiquity (Università di Cambridge) e ripreso da National Geographic, apre nuovi interrogativi sugli usi delle popolazioni del Mesolitico per l’inaspettato sacrilegio dei corpi mai prima osservato. Anche se gli indizi emersi da numerose campagne di scavo indicano che il lago fosse utilizzato per sepolture cerimoniali, è giallo sull’accaduto. Le lesioni non sembrano associate direttamente al decesso dal momento che le ossa mostrano i segni di calcificazioni che lasciano pensare le vittime fossero sopravvissute. Ma perchè furono uccise? Il ventaglio delle ipotesi può esser ampio: forse una strage rituale, tanto che le teste dei 9 adulti, con lo scheletro di un bambino, dopo esser state spiccate ed esposte su pali, furono poi depositate, prive delle mandibole, sul letto sassoso del lago. Il giallo si infittisce perchè le prove forensi dicono che le vittime furono sottoposte a successive brutali torture tenendole in vita per un tempo sufficiente a guarire prima di esser finite. Questo elemento lascia dubbi se si sia trattato di sacrifici umani – millenni prima dei vichinghi – o piuttosto di un crimine con altri moventi. Un mistero.
Due crani erano di donne, quattro di uomini, due di persone comprese in una fascia d’età tra 20 e 35 anni, le ossa del bambino hanno dimostrato che era appena nato. Mentre le donne erano state colpite dietro la testa e sulla destra dell’occipite, gli uomini presentano il trauma di un colpo sulla sommità del capo e lesioni sul viso. Non esistono analogie al macrabro ritrovamento di Kanaljorden. Anche il cranio decapitato rinvenuto a Lapa do Santo, in Brasile, antico di 9000 anni, era stato acconciato per una sepoltura onorevole e non apparteneva a un individuo ucciso né il capo era stato trafitto. In effetti gli archeologi svedesi potrebbero essersi imbattuti nella prima strage documentata della storia dell’umanità.

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