Un sorso di cocktail alternato ad uno di tè: il sorprendente rito inventato al Liquors di Monza che rivoluzionerà il mondo della mixology
L’accoppiata alcool e tè non è certo una novità nel mondo dei cocktail: sin dal 1600 i marinai della Compagnia Britannica delle Indie Orientali che solcavano per mesi l’oceano bevevano grandi quantità di Punch, parola che deriva dal termine “panch” (in hindi 5), perché composto da 5 ingredienti: zucchero, limone, acqua, tè e arrak (o rum). Drink molto gradito per la dolcezza dello zucchero unito agli agrumi che servivano a combattere lo scorbuto. Se durante il Proibizionismo in America il tè (e soprattutto i suoi accessori, teiera e tazze) servivano per bere illegalmente gli alcolici, negli ultimi anni, i bartender si sono espressi in plurimi esemplari di tea-cocktail (chiamati anche tea-tail) dove l’infusione – spesso fatta a freddo – delle foglie di Camelia Sinensis, diventava uno degli ingredienti del drink, fino a passare all’infusione delle foglie direttamente nell’alcool, come fece Audrey Sanders, co-proprietaria del Pegu Club a New York, mettendo tè Earl Grey in infusione nel Gin Tanqueray per il suo celebre MarTEAni.
Oggi invece dal mix dei due elementi, alcol e tè, si è passati a un abbinamento vero e proprio: lanciato da Liquors, locale nel centro storico di Monza, con il contributo della Tea Stylist Francesca Natali, quello del Cocktail & Tea è un rito ancora unico in Italia che rivoluzionerà il mondo della mixology. Una tendenza che costringe chi lo ordina, seduto al bancone face-to-face con il bartender, a prendersi del tempo per osservare la messa in infusione delle foglie di tè, poi l’esecuzione del cocktail, e infine sorseggiare a tempi alterni il liquore del drink e del tè (perché la parola liquore vale in egual modo per il tè, di cui appunto indica il liquido infuso, come per il distillato).
Nell’esecuzione di questo rito, che grazie agli oggetti scelti con cura (vassoio d’argento in stile turco, bicchieri a doppia camera che sembrano alambicchi, teiere giapponesi in ghisa colorata) rivela una forte componente estetica, il tè ha il pregio di esaltare ulteriormente i distillati utilizzati, e di aprire il palato a nuove sensazioni: oltre all’alternanza alcool/non-alcool, vige infatti anche il contrasto caldo/freddo tra il tè e il cocktail che risulta molto piacevole e che permette di rivelare quelle note gustative che il freddo solitamente nasconde.
Quattro le Cocktail & Tea experience studiate da Francesca Natali per il Liquors, eseguite al bancone con maestria ed eleganza da Mary Joice Clare Reyes e Nicola Centimero.
COCKTAIL OLD FASHION
Buffalo Trace Whiskey, Angostura, zolletta di zucchero, seltz
in abbinamento a LAPSANG SOUCHONG TEA
COCKTAIL CLINT EASTWOOD
Bulleit 95 Rye Whiskey, Chartreuse Verde, Angostura e zucchero
in abbinamento a DARJEELING KINGS VALLEY TEA
COCKTAIL MARTINEZ
Blackwood 40° Gin, Maraschino, Bitter al’arancia, Carpano Antica Formula Vermouth in abbinamento a OOTHU OOLONG TEA
COCKTAIL MEDITAZIONE
Tullamore Dew Irish Whisky, Dom Benedectine, Dolin Dry Vermouth in abbinamento a PU-ERH SHENG CHA TEA
Liquors nasce nel 2015 nel cuore di Monza su idea di Gabriele Viola Boros, imprenditore del settore, e Massim Peronti architetto, dopo un viaggio in America: da lì l’ispirazione per l’insegna, che riflette il rigore nella scelta di distillati premium, e il bancone dove sedersi one-to-one davanti al barman, per farsi consigliare su cosa bere. Grazie alla collaborazione con la tea stylist Francesca Natali, alla classica carta dei cocktail, è stata aggiunta una degli Hot Toddies & Punch e poi la nuova Cocktail & Tea Experience.
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