Roma – Chanel rinuncia alle pelli esotiche. Lo annuncia la stessa maison in una nota diffusa a poche ore dalla sfilata al Met di NY della collezione Metiers d’Art.
«Stiamo rivedendo le nostre catene di approvvigionamento – si legge nella nota – per garantire che soddisfino le nostre aspettative d’integrità e tracciabilità. In questo contesto sta diventando sempre più difficile procurarsi pelli esotiche che corrispondano ai nostri standard etici. Così abbiamo deciso di modificare il nostro approccio e di non utilizzare più le pelli esotiche nelle nostre creazioni future».
«Questa è una decisione – prosegue la nota di Chanel – che offre l’opportunità di creare una nuova generazione di prodotti di alta gamma che rispettino i nostri fondamentali: l’eccezionale creatività del nostro studio creativo, la nostra competenza, i nostri standard di eccellenza, materiali nobili e innovativi e finiture eccezionali». Nella nota della Chanel, viene precisato che i pellami a cui la maison rinuncia sono coccodrillo, lucertola, serpente, galuchat.
Con la diffusione della notizia esultano gli attivisti dell’organizzazione che si occupa della protezione degli animali Humane Society International UK (HSI-UK), che sottolineano come la decisione di Chanel sia «parte di una nuova era di moda eticamente centrata». «La pelliccia è un business sanguinario – ha detto la direttrice esecutiva di HSI-UK Claire Bass – che condanna milioni di animali a vite miserabili negli allevamenti da pelliccia. HSI è lieta che Chanel, gigante mondiale della moda elimini le pellicce dalle collezioni. Gli ultimi due anni hanno visto un’ondata senza precedenti dei migliori designer del mondo rinunciarvi e ognuno di essi rafforza il messaggio che la pelliccia è decisamente fuori moda. Chanel sta anche voltando le spalle alle pelli esotiche, salvando dalla sofferenza innumerevoli coccodrilli, lucertole, serpenti e razze. La crescita nel lusso e nelle fibre ecologiche che non coinvolgono animali sofferenti e morenti sta contribuendo a portare avanti questa nuova era di moda etica. Fendi, Dolce & Gabbana e Louis Vuitton devono affrontare questo futuro senza pelliccia».
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