Fino al 19 gennaio 2020, il museo Gropius Bau di Berlino ospita Walking Through Walls, mostra collettiva dedicata al trentesimo anniversario della caduta del muro.
Il 9 novembre 1989 è però solo il punto di partenza del progetto espositivo curato da Sam Bardaouil e Till Fellrath di Art Reoriented (anche curatori dell’Hub Middle East dell’ultima edizione di Artissima). Protagonisti sono infatti i lavori di 28 artisti internazionali – tra cui Marina Abramović e Ulay, Gustav Metzger, José Bechara, Tagreed Darghouth, Willie Doherty, Smadar Dreyfus, Melvin Edwards, Fred Sandback e Regina Silveira – che si sono confrontati con il tema delle divisioni, siano queste fisiche, psicologiche e sociali.
Muovendosi tra la pittura, la scultura, la fotografia – con gli scatti di Anri Sala e Sibylle Bergemann – il video, l’installazione e la performance, la mostra vuole comporre un quadro dei muri che percorrono la società di oggi. Dall’Europaall’America passando per il Medio Oriente, Walking Through Walls è una narrazione vivida e sfaccettata delle barriere che ci separano oggi.
«Walking Through Walls si occupa principalmente di esplorare i “muri nella testa”, come si dice in tedesco. Con la diffusione di movimenti demagogici in tutto il mondo, nuovi muri reali e immaginari sono stati eretti acuendo paure e pregiudizi tra le persone. La mostra è quindi una riflessione sull’attualità: un tentativo di catturare le tantissime divisioni odierne, ma anche un’affermazione della volontà umana di resistere a tutte le forme di oppressione», hanno spiegato i curatori Sam Bardaouil e Till Fellrath.
Accanto a opere più o meno note, negli spazi del Gropius Bau trovano spazio i lavori appositamente commissionati ai sei artisti Zahrah al Ghamdi, Reem al Nasser, Christian Odzuck, Aki Sasamoto, Siska e Héctor Zamora. Alcuni progetti sono stati adattati per gli spazi del museo, come nel caso di José Bechara, Jose Dávila, Nadia Kaabi-Linke, Regina Silveira and Samson Young, mentre altre opere vengono qui esposte per la prima volta, come l’installazione di Mona Hatoum; una serie di lavori su carta degli anni Settanta di Melvin Edwards, e la costruzione del 1980 di Fred Sandback.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.