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Joe Biden è il nuovo presidente degli Stati Uniti

Dopo giorni di attesa e polemiche, la conferma: Joe Biden ha vinto le 46esime elezioni degli Stati Uniti

Dopo giorni di attesa, la conferma: Joe Biden è stato eletto presidente degli Stati Uniti. È la Cnn la prima a sancire la vittoria del candidato democratico nelle elezioni 2020, seguita dall’AP e dalla Nbc.

I numeri della vittoria

Con la vittoria in Pennsylvania (20 voti) che porta il conteggio a 284 grandi elettori (contro i 214 di Donald Trump), gli Stati Uniti si tingono di blu, il colore del partito democratico. Al fianco di Joe Biden ci sarà Kamala Harris, la prima donna (nera e asiatica) vicepresidente degli Stati Uniti. Una scelta storica.

«Sarò il presidente di tutti gli americani» è il primo messaggio del neo eletto. Un messaggio apparentemente scontato, ma che vuol dire molto dopo una campagna elettorale infuocata. Molto diversi i toni di Donald Trump, secondo cui «le elezioni non sono finite». Mentre c’è grande attesa per il discorso di Biden, Trump rifiuta di riconoscerlo e annuncia un’intensa battaglia legale. In discussione, secondo l’ex presidente, il voto postale.

Chi è Joe Biden

78 anni il 20 novembre, Joe Biden è il presidente Usa più vecchio mai eletto. Nato a Scranton, proprio in Pennsylvania, nel 1942 in una famiglia cattolica di origini irlandesi, è stato vicepresidente degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Obama dal 2009 al 2017 e il primo vicepresidente cattolico della storia statunitense. Nel ’65 si laurea in Scienze Politiche a Newark e tre anni dopo consegue a Syracuse (New York) la laurea in Legge passando l’iscrizione all’albo degli avvocati nel ’69. Fa subito passi nella politica e diventa consigliere nella giunta della contea, quindi nel ’72 viene eletto senatore dello stato del Delaware dove risiede (a Wilmington). La sua ambizione alla presidenza è di vecchia data: la prima volta si presenta per le elezioni presidenziali del 1988, ma non riesce a sfondare nei sondaggi e nel settembre 1987 si ritira dalle primarie del Partito Democratico. Dal 1987 al 1995 è presidente del comitato sulla giustizia e, dal 2001 al 2003 e poi dal 2007 al 2009, del comitato esteri. Si oppone all’intervento americano della prima Guerra del Golfo, ma Biden vota invece a favore delle operazioni Nato nella ex-Jugoslavia e delle missioni in Afghanistan nel 2001 e in Iraq nel 2002. A 20 anni di distanza dal primo tentativo, Biden si ripresenta tra i candidati democratici per le presidenziali del 2008. Ma è Barack Obama a volare alle primarie e il senatore si ritira schierandosi in favore di Obama, col quale poi stabilirà il forte sodalizio dei suoi due mandati. Il presidente gli ha poi conferito la Medaglia presidenziale della Libertà, la più alta onorificenza civile degli Usa. Ancora oggi l’immagine pubblica di Biden è fortemente legata agli anni trascorsi con Obama e al principale successo della sua amministrazione, ovvero le misure di stimolo e di spesa pubblica per tirare gli Stati Uniti fuori dal baratro della crisi finanziaria: il vicepresidente Biden ha infatti supervisionato in quegli anni la spesa per le infrastrutture volte a contrastare gli effetti della Grande Recessione.

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