di Annamaria Annunziata

Che la Maison Dior affondi le proprie radici su uno spiccato senso artistico è noto fin dai suoi esordi, da ammirare e ricercare proprio nelle sue creazioni storiche e contemporanee.
Oggi, non è un caso dunque, che proprio sulle tracce di Monsieur Dior, l’arte faccia il suo ingresso in passarella come elemento fil rouge con la moda.
Lo sa bene lo stilista Kim Jones che da quando è direttore artistico ne reinterpreta lo stile, mantenendo la tradizione della couture della Maison e grazie anche alla proficua collaborazione con l’arista Peter Doing, nella quale mixa arte contemporanea e artigianalità.

Dior Men autunno inverno 2021 2022
Kim Jones inaugura così la collezione Dior Men, in un ambiente scarno e in penombra, unici elementi che fanno da
sfondo, sono imponenti istallazioni di opere d’arte contemporanea, uno scenario suggestivo che fa da cornice ai modelli che cavalcano a ritmo di musica techno.
I capi d’abbigliamento non sono stati da meno, ovviamente. Attraverso le opere di Peter Doig, Jones infatti ha donato un tocco artistico ai capi impreziosendoli con ricche stampe, motivi e ricami.
E’ così anche un suo quadro prende forma su un pullover di maglia.

Lo stile militare
Anche gli outfit con evidente impronta militare sono ben ingentiliti con colori vividi e elementi pittorici di Peter Doig.
Jones da punto di vista estetico varia quella che è la divisa militare rendendola più gentile e aggraziata.
I cappotti con cintura ricordano capi simili a vestaglie.
Le giacche in doppiopetto sono arricchite di ricami e pietre dure, le camicie sono in seta stampata.
I pantaloni, seppur ispirati a uniformi militari, hanno una vestibilità morbida ed elegante.
Stivali alti, neri, che arrivano al ginocchio, e l’emblematica Saddle con riferimento alla tradizione Dior.

Una collezione allegorica se vogliamo, dove la mascolinità non viene messa in discussione..forse l’arte serve proprio a questo: rendere l’animo più sensibile.
Per completare gli outfit proposti non poteva mancare il copricapo, perfetto per la stagione, il basco, che rimanda anche a quello usato dagli artisti parigini.
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