La nuova collezione Alta Moda disegnata da Pierpaolo Piccioli è stata svelata a Roma durante la Paris Couture Week

Una collezione che riporta negli atelier la necessità che i codici e i segni si trasformino nella lingua che costruisce il vocabolario della moda. Pierpaolo Piccioli lascia agli abiti il ruolo di raccontare i propri riferimenti e introduce il crossgender, vestiti che possono essere indossati anche dagli uomini

La moda non è immune dalle derive che possono assumere i sistemi di segni e tocca a chi la fa, designer e couturier, mettere a guardia la propria creatività e vigilare che la moda stessa eviti pretestuosi deragliamenti

IL CODE TEMPORAL PER IL FUTURO

Pierpaolo Piccioli presenta la sua collezione ValentinoHaute Couture SS 2021 nella sala grande della Galleria Colonna a Roma, simbolo del barocco romano ma anche «luogo privato che esprime intimità». La colonna sonora originale è dei Massive Attack e con il loro leader, Robert Del Naja, Piccioli ha lavorato a un «docu-film» che sarà presentato nei prossimi giorni in cui il «non montaggio» è stato organizzato da un’intelligenza artificiale a cui sono state fornite informazioni. Tutto questo – Piccioli, Valentino, la collezione, la musica, Del Naja e un mood board composto dai riferimenti all’arte contemporanea minimalista e concettuale come quella di Lucio Fontana, Constantin Brâncuși, Alberto Giacometti, compone Code Temporal, il codice temporale dell’oggi che è quello che compone il «futuro che è adesso» perché è vero che il futuro è un tempo che verrà ma è innegabile che esso si formi nell’immediato attraverso le nostre azioni di oggi.

È affascinante questa collezione perché si pone come un libro a letture sovrapposte. Da una parte c’è il suo aspetto: la silhouette allungata che si rifà alle sculture di Giacometti, viene basata e innalzata su calzature (scarpe e stivali) con plateau alto 20 cm in pelle dorata che dello scultore romeno Brâncuși ricordano quelle della seria compatta dei magici uccelli Maiastre in bronzo dorato, i tagli delle gonne e dei cappotti a teli rimandano la mente a riscoprire i tagli di Fontana e della sublime body art di Gina Pane. Ma sarebbe troppo semplice e riduttivo fermarsi a questi rimandi che pure sono presenti, visibili e riconoscibili.

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