
I consumatori preferiscono acquistare da rivenditori che offrono questa modalità: le novità con i casi dell’italiana Scalapay, di Klarna e Clearpay

Non servono busta paga né garanzie di affidabilità creditizia. Una volta arrivati al checkout, infatti, per suddividere il pagamento in tre mini rate senza interessi bastano alcuni dati personali (come il codice fiscale), una carta di debito (o, in alcuni casi, di credito) e una manciata di minuti. È così che il sistema di pagamenti digitali “suddivisi” ha conquistato (e sta conquistando) sempre più consumatori: una ricerca di Wwd e Paypal ha evidenziato che il 28% dei clienti compra più volentieri da un rivenditore se offre questa modalità di acquisto; il 32% ammette che la divisione del pagamento permette loro di fare subito acquisti che altrimenti avrebbe rimandato.
Lo strumento sta avendo successo anche in Italia – dove gli acquisti a rate, per tradizione, si riservano ai beni costosi o alla tecnologia – nei settori moda e beauty. Con un numero sempre più elevato di marchi – da Sephora a Calzedonia, passando per Twin-set e H&M – che offrono l’opportunità di pagamento dilazionato, ovviamente in partnership con le aziende di servizi di pagamento e acquisto. Lo confermano proprio queste ultime, che non solo sono sbarcate in Italia, ma stanno investendo anche nel Paese.
Klarna e la Generazione Z
Klarna, società fintech fondata nel 2005 a Stoccolma che ha appena chiuso un round di finanziamenti da 1 miliardo di dollari portando la valutazione post-money a 31 miliardi di dollari, è sbarcata sul mercato italiano nell’ottobre 2020 con il servizio di pagamento in tre micro-rate senza interessi. Uno dei tanti forniti dalla società che, altrove, offre anche finanziamenti a lungo termine (fino a 36 mesi) e pagamenti differiti a 14-30 giorni dall’acquisto.
Tra i circa 250mila partner a livello globale, a fronte di 90 milioni di clienti, di cui l’80% appartiene alla Gen Z, Klarna ha marchi come H&M, Sephora e Samsung: «La forza di questa formula – racconta Francesco Passone, country manager Italia – è un mix tra flessibilità e facilità di utilizzo che spinge il consumatore a finanziare importi ridotti».
L’Italia è un mercato dal potenziale elevato – «Ha un delta di due-tre anni rispetto a mercati più maturi come il Regno Unito, ma potenzialmente tassi di crescita simili, intorno al 15-20%», dice Passone . Che aggiunge:«Vorremmo lavorare con i piccoli esercenti che magari vendono oltre confine». L’investimento in Italia non si ferma qui: «A abbiamo fatto di Milano il nostro terzo tech hub in Europa. Attualmente abbiamo circa 80 dipendenti, ma puntiamo a raddoppiarli entro 6-8 mesi,assumendo figure come sviluppatori e product manager ».
Scalapay dall’Italia con Calzedonia, Twin-Set e Liu Jo
Chi invece è partito dall’Italia e dall’Europa è Scalapay, società fintech fondata nel 2019 da Simone Mancini, che sta crescendo di pari passo all’aumento dell’interesse verso questo strumento. Che permette, appunto, di pagare in 3 rate di pari importo senza interessi. E non sottopone il cliente finale a un esame complesso come quello per accedere a un finanziamento “classico”: quasi l’80% degli utenti riceve la luce verde all’acquisto .
Tra i propri partner virtuali ha brand come Calzedonia, Twin-Set, Veralab, Piquadro, Liu Jo – con discreti vantaggi: registrano un aumento del valore dello scontrino medio di oltre il 40% e del tasso di conversione di oltre il 10% – e da settembre 2020 è utilizzabile anche in alcuni punti vendita fisici: «Ogni settimana abbiamo circa 700 richieste da nuovi merchant per implementare il servizio», dice. «Questo sistema permette alle persone di ridurre l’impatto delle spese sul loro budget mensile. L’importo medio rateizzato, infatti, non è alto: circa 100 euro». E, quindi, permette loro di concedersi qualche sfizio in più, anche in tempi incerti come quelli della pandemia, soprattutto nel settori moda, beauty, casa. «Il Covid ha accelerato l’uso di questa formula. Per alcuni retailer i volumi di acquisti con Scalapay sono raddoppiati. Gli utenti finali? Gen Z, ma non solo», chiosa il ceo .
Clearpay: 4 rate a interessi zero
Tra sbarchi più recenti nel Belpaese c’è quello di Clearpay, avvenuto il 15 marzo scorso. Si tratta di un player del settore retail specializzato nel buy now pay later che permette di dividere il pagamento in un massimo di 4 rate a interessi zero. E che dopo il successo registrato in Australia, Usa e Uk, sta investendo sullo sviluppo nel Vecchio Continente, Italia inclusa.
«Arriviamo in Italia forti del successo già ottenuto in altri mercati, che ci ha portato ad avere all’attivo 75.000 retailer partner e 13 miloni di clienti nel mondo. Abbiamo già stipulato accordi con oltre 200 brand italiani, nei settori moda, accessori, beauty, outdoor e complementi d’arredo», dice Federica Ronchi, country manager di Clearpay in Italia. Nei piani dell’azienda c’è l’ampliamento del «numero di merchant con cui lavoriamo, coinvolgendo i retailer più noti ma anche le piccole e medie eccellenze italiane. Intendiamo sostenere il business dei nostri partner generando per loro nuovi clienti con alti tassi di fidelizzazione. I brand che integrano la soluzione Clearpay sui propri store vedono aumentare il tasso di conversione del 22% e il ticket medio del 30 per cento».
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