Nella serie Antisocial, l’artista Mike Campau mette in guardia Facebook, Instagram e Twitter dal pericolo di trasformarsi in spazi virtuali deserti
Lo scandalo che ha recentemente coinvolto Facebook e il calo di popolarità di Twitter, così come la generale disaffezione degli utenti per Snapchat & co, mette un grosso punto interrogativo sul futuro di quelli che oggi sono i social network più conosciuti e utilizzati nel mondo. Le piattaforme che oggi raccolgono milioni e milioni di utenti sono forse destinate ad essere clamorosamente abbandonate negli anni a venire, come parcheggi abbandonati? Difficile a dirsi, ma è così che li immagina l’artista Mike Campau nella sua serie Antisocial.
“I social media iniziano a mostrare il fianco -, sottolinea Campau. – Tutte le piattaforme hanno qualche tipo di problema, anche se continuano ad avere un immenso impatto sulla società, nel bene e nel male. Ogni immagine della serie ruota intorno a un parcheggio deserto: è il simbolo di ciò che potrebbe accadere un domani ai post di ciascuno di noi sui vari social, sempre ben in vista, eppure clamorosamente isolati e dimenticati”.
Ecco allora che Facebook, nell’annuncio pubblicitario al neon che lo accompagna, diventa il posto in cui andare e “far credere a tutti di avere una vita stupenda”. Mentre Instagram si riduce sostanzialmente a un banale tentativo di richiamare l’attenzione a tutti i costi, al grido di “Guardami! Guardami! Guardami”. La visione di Mike Campau diventa così una critica agli eccessi in chiave social. Un ammonimento, più che una vera e propria previsione, trasformato in immagini che diventato un memento mori per i colossi del web.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.