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Ristoranti sensoriali: 3 indirizzi da segnare in agenda

Quando la cucina si abbina con musica, arte e tecnologia

riso prezzemolo, bottarga e limone

Luci, ambiente, suoni, servizio, design. L’offerta di un ristorante di qualità parte solitamente da un menu interessante e da una cantina ben fornita, certo, ma non si esaurisce in ciò che viene servito a tavola. Già, perché i clienti sono sempre più spesso alla ricerca di esperienze a tutto tondo, nell’ambito delle quali non soltanto viene soddisfatto il gusto, ma anche la vista, l’udito e più in generale tutti gli altri sensi. In Italia come nel resto del mondo, dunque, aumentano le insegne della ristorazione che propongono veri e propri percorsi sensoriali, che partono dalla cucina per arrivare a toccare, l’arte, la musica, la tecnologia.
Di seguito tre ristoranti sensoriali da provare subito:

A Torino si cena con i consigli del sound sommelier
Mentre il Museo Nazionale del Cinema di Torino celebra con la mostra #Soundframes il centenario della nascita di Leonard Bernstein, uno dei massimi compositori e direttori d’orchestra del Novecento, il ristorante Les Petites Madeleines del Turin Palace Hotel risponde con “I Suoni del Gusto”: una proposta che fino al prossimo 7 gennaio permetterà agli ospiti di degustare 3 piatti della Carta ideati dall’Executive Chef Stefano Sforza, brindare con altrettanti vini selezionati dal Sommelier Luca Gigliotti e impreziosire il tutto con i tre brani scelti appositamente dal Sound Sommelier Paolo Scarpellini.
Le portate saranno infatti servite insieme con auricolari per ascoltare le musiche e i commenti del sound sommelier: al termine dell’esperienza, ai commensali sarà omaggiata una chiavetta Usb con le canzoni e le ricette dei piatti assaggiati.

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Videoproiezioni e cucina asiatica: la strana coppia a Londra
Un ristorante interattivo, verrebbe da commentare. Già, perché l’Inamo di Londra, curioso locale nel quartiere di Soho, stuzzica la fantasia dei suoi clienti proponendo loro un connubio alquanto insolito: quello tra una cucina fusion panasiatica e il tecnologico mondo delle videoproiezioni. Qui il menu viene infatti proiettato direttamente sul tavolo, e sfogliato esattamente come si farebbe con un documento sullo smartphone. Una volta completata la prenotazione, è possibile divertirsi andando a scegliere il colore e la fantasia della propria tovaglia, selezionando una tra le diverse proposte del catalogo digitale. Il ristorante, poi, è dotato anche di sale in cui è possibile giocare con le più disparate console di videogiochi. Ma questa, onestamente, è un’altra storia.

shangai 3

Alta cucina e arte sensoriale si incontrano a Shanghai
Il ristorante Ultraviolet di Shanghai ha conquistato quest’anno la 24ª posizione nella classifica The World’s Best 50 Restaurants. E non solo per le prelibatezze gastronomiche messe a punto dal coraggioso chef Paul Pairet: qui viene infatti portato all’estremo il concetto di Psycho Taste, abbinando il cibo a suoni, immagini digitali e profumi studiati sotto ogni singolo punto di vista. Il risultato è una delle esperienze gastronomiche più incredibili che un gourmet possa incontrare. Certo, anche il prezzo è notevole: per un menu degustazione di 20 assaggi si parla di circa 760 euro a persona

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