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Coco Chanel: storia e foto del Mito della Moda – Dossier

a cura di Hellen Lusardi

Di lei sappiamo tutto, desideriamo ogni cosa che ha creato: ma, forse, non conosciamo DAVVERO, tutto.

Gabrielle Bonheur Chanel, in arte Coco: una donna, un mito. Dalle umili origini alla nascita del mito. Icona di eleganza senza tempo: praticamente impossibile citare, raccontare, riassumere una donna del genere che prima delle moda in sé, ha dato risposte concrete alle donne. Le ha rese più belle, più fiere, più autentiche anche nella ricerca di un lusso, molto, personale. Quindi partiamo da una super gallery di foto (50) che basterebbe guardarle per spiegare a un marziano chi era Coco Chanel, perché ogni anno esce un film su Coco Chanel, perché le donne che vestono Chanel sono muse, perché le citazioni di Coco Chanel sono marmoree anche a un secolo di distanza da quando Gabrielle, la donne che vestiva le donne, le rese celebri. La storia, lo stile, il tocco di Coco Chanel: racconto di un heritage che nessuno raggiungerà mai.

L’infanzia e adolescenza di Coco Chanel 

Gabrielle Bonheur Chanel nasce a Saumur il 19 agosto 1883. Se della stilista Coco Chanel oramai si conosce quasi tutto, della bimba Gabrielle, cresciuta in un ambiente familiare caratterizzato da privazione e sofferenze, rimasta orfana dopo la morte della madre e l’abbandono del padre e rinchiusa per anni in un orfanotrofio, affidata alle suore del Sacro Cuore (da cui apprenderà, tra le altre cose, i rudimenti dell’arte sartoriale e da cui deriverà l’eleganza e il rigore degli abiti neri e bianchi dallo stile semplice e quasi monacale) si sa ancora ben poco, tanto da dare vita a una sorta di leggenda intorno al mito stesso di Chanel. 

La nascita della maison Chanel 

Dopo qualche esibizione come cantante di cabaret, a 18 anni, Coco inizia a lavorare come sarta presso la Maison Grampayre e nello stesso anno conosce Etienne de Balsan facoltoso ufficiale di cavalleria, figlio di imprenditori tessili. Sarà lui il primo finanziatore e compagno di Gabrielle, colui che contribuirà alla nascita della maison. Nel 1909 inizia così la sua carriera realizzando cappellini sobri e discreti, realizzati in paglia e piccoli nastri in raso, in assoluto contrasto con quelli più sontuosi e ingombranti in voga in quel periodo. Nel 1913 apre così il suo primo negozio di cappelli per poi aprire le prime boutique a Parigi e a Deauville. Nel 1916 apre il suo salone di alta moda a Biarritz e nel 1920 apre il mitico atelier di Rue Cambon, 31 a Parigi. Il 1921 è un anno fondamentale: Chanel si dedica anche alla profumeria e nel 1923 esce Chanel n°5 il primo profumo a prender il nome di una stilista.

Il capo icona di Chanel
«La parte più difficile del mio lavoro è lasciare le donne libere di muoversi. Vestirle senza farle sentire “travestite”, senza che gli abiti le facciano sentire diverse». È il 1954, la moda è ancora legata allo stile del decennio precedente che costringe le donne in abiti che le rendono delle “bamboline”, poco agili nei movimenti. Gabrielle Chanel inventa la giacca, studiata per armonizzarsi perfettamente con il corpo femminile grazie a degli accorgimenti tecnici (come per esempio la catenina che profila i bordi internamente in modo da assicurare una caduta perfetta), che si concretizza in un capo cult quando la stilista scopre il tweed durante un viaggio in Scozia. Il resto è leggenda: la veste diventa un’icona, celebrata continuamente a partire dal 1983 da Karl Lagerfeld che la reinventa continuamente e le rende omaggio con un libro e una mostra che, dopo le tappe internazionali, arriva a Milano la prossima settimana. Poi è nel 1926 che Madamoiselle Coco cambia per sempre la storia della moda dando vita a un classico per eccellenza: Le Petite Robe Noire, ovvero il tubino nero, considerato ancora oggi dalle donne il capo più importante nella storia dell’abbigliamento femminile.

GLI AMORI
Arthur Capel, soprannaminato da Coco “Boy”. Fu lui il più grande (e forse anche l’unico) amore della stilista francese. Arthur Capel un uomo d’affari inglese che aiutò la giovane Gabrielle a realizzare il suo sogno, facendo della moda il suo lavoro. Il loro fu un amore travolgente e appassionato nato durante gli anni della guerra e improvvisamente interrotto dalla morte prematura di lui, vittima di un disgraziato incidente automobilistico che fece chiudere Coco in se stessa, afflitta e prostrata dal dolore. Oggi si anela la borsa Boy di Coco Chanel, quello, invece è un amore che meriterebbe un romanzo “singolo”. 

Le grandi amicizie di Coco Chanel
L’amica, la musa, la consigliera. Fu questo per Coco, Misia Sert. La forza, l’energia, l’ossigeno di cui Chanel negli anni si nutrì, specie per superare la perdita del suo amato Arthur. Fu proprio in quel frangente che Misia, nel tentativo di aiutare l’amica a rialzarsi dallo sconforto in cui si era gettata, invitò Coco a seguirla a Venezia. E sarà qui che l’ancora timida e giovane Coco, rimasta abbagliata dai luccichii delle botteghe veneziane, trarrà ispirazione per il suo stile inconfondibile. A Venezia, Misia salverà Chanel dalla solitudine, ma allo stesso tempo, ne scriverà il futuro aiutandola a divenire il mito Chanel. Un’amicizia unica, complice e indissolubile, quella di Coco e Misia.

I film e i libri sulla vita di Coco Chanel 
Chiunque, che sia uno scrittore o un regista non ha potuto non cedere alla tentazione di rappresentare a suo modo, il mito di Coco. Da questo sono nati decine di libri e biografie (vedi ad esempio History Chanel di Justine Picardie), ma anche film e cortometraggi che raccontano la vita, gli amori e il suo «fare moda». Come quello interpretato da Geraldine ChaplinReincarnation di Karl Lagerfeld in occasione della sfilata Métiers d’Art tenutasi a Roma il giugno scorso.

I luoghi amati da Coco Chanel
I luoghi. Un tour nel mondo di Mademoiselle.Dai primi anni passati all’abbazia di Aubazine fino a Parigi, passando per Deauville, Venezia e New York.Luoghi magici e cari alla stilista che hanno ispirato le sue collezioni e che ancora oggi continuano a caratterizzare l’identità del marchio. Con uno spirito proiettato verso il futuro ma sempre con uno sguardo verso il passato: proprio come faceva Coco.

Coco Chanel: ritratto del 1914

Coco Chanel nel 1910 circa

Coco Chanel nel dietro le quinte della sua sfilata

Coco Chanel, Arthur Capel e Constent Say nel 1917

Coco Chanel sul green di un campo da golf

Coco Chanel nel 1920

Coco Chanel nel 1925 circa

Coco Chanel nel 1929

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