DICIOTTO MAGAZINE

È iniziata la Biennale d’arte di Andria, una biennale giovane ma rivoluzionaria. Cosa dobbiamo aspettarci?

A cura di redazione

Parte oggi la Biennale d’arte di Andria al Museo Diocesano San Riccardo. È la seconda edizione dopo l’esordio primaverile che ha portato pubblico e sopratutto feedback molto positivi della manifestazione. La curatela è stata affidata nuovamente a Michele Riefolo nelle vesti di artista e curatore, la produzione ovviamente a Loris Zanrei che ne è anche l’ideatore. La novità è rappresentata dall’ingresso di nuovi artisti e da una ricerca di innovazione che allo stesso tempo si baserà sul recupero concettuale dell’idea di pittura e scultura, quella vera. Niente tecnologie o effetti superlativi di “distrazione di massa” …ma talento e qualità, elementi che nell’arte (ultimamente) non vanno molto di moda.

La bellezza da un’altra angolazione

In quasi tutti i contributi della Biennale di quest’anno viene riformulata la domanda sul come l’arte, dopo il tramonto del culto delle star, possa ancora essere esposta se non attraverso modelli appariscenti e sculture slanciate. La riflessione critica si spinge ben oltre il come, e in tempi di crisi climatica si sofferma piuttosto sul perché.

Ristabilire il contatto. Tornare ad avere un legame fisico con l’arte e le persone, futuristico eppure capace di muoversi oltre la digitalizzazione: recuperare l’umanità.

Seconda Edizione Biennale di Andria 2023

Seconda edizione
11 Dicembre / 22 Dicembre 2023

COMUNICATO STAMPA

La seconda edizione della Biennale di Andria, al Museo Diocesano San Riccardo, andrà in scena dal giorno 11 Dicembre al 22 Dicembre 2023. La selezione delle opere presenti al museo è stata scelta dal curatore e artista Michele Riefolo e dal produttore della Biennale, Loris Zanrei. Una selezione volta a rappresentare l’intersezione di differenti poetiche, approcci artistici e tecniche, mostrando una panoramica delle diverse generazioni, stili e condizioni del processo lavorativo individuale coesistenti nel contemporaneo internazionale.
La Biennale di Andria (seconda edizione) porta una selezione di artisti contemporanei provenienti da più paesi, un campionario della molteplicità, diversità e unicità della produzione artistica contemporanea, che include le forme più svariate di espressione artistica. Ogni opera, che fa parte di questo collettivo, porta una parola, un verbo, come espressione di un pensiero.
Questa mostra, aperta dall’11 Dicembre 2023, contiene uno spaccato significativo della “Nuova figurazione italiana”, con artisti che, pur essendo di diverse generazioni e con percorsi differenti, si trovano ad offrire una ricerca coerente di arte contemporanea profondamente legata alla grande tradizione italiana, in forte contrasto con gli andamenti delle tendenze, tutte votate alla superficialità, al marketing e alla pretestuosità concettuale. Si potrebbe parlare di “resistenza della pittura e della scultura” di fronte al grande vuoto della sostanza.
Le parole di Michele Riefolo e Loris Zanrei sul significato di Biennale di Andria

“ Desideriamo accogliere il visitatore, farlo sentire parte dello spazio. Accostandolo all’arte, ai suoi colori, forme e tecniche, senza timore reverenziale alcuno: un’arte accessibile, che sappia coinvolgere emotivamente, che non sia fine a se stessa.
Desideriamo accogliere l’artista, allestendo uno spazio che sia occasione di presentazione delle sue ricerche e passioni e forme.
L’arte arricchisce di sfumature il nostro sguardo, colora diversamente la memoria, il tempo, i luoghi.
Su questa idea si fonda l’idea di aprire la nostra seconda edizione della Biennale di Andria 2023 “.
Il Museo San Riccardo

Il Museo Diocesano “San Riccardo” di Andria è stato istituito il 20 Maggio 1972 con Decreto vescovile da Sua Eccellenza Giuseppe Lanave, Vescovo di Andria dal 1969 al 1988.
Le motivazioni sottese alla sua creazione erano quelle di recuperare, custodire e conservare le opere raccolte nel territorio diocesano al fine di giungere ad una conoscenza approfondita della storia e dell’arte locale.
In continuità con l’opera svolta da Lanave, Mons. Raffaele Calabro, Vescovo di Andria dal 1989 al 2016, emanò un regolamento per il museo diocesano il 4 Gennaio 2005. A Mons. Calabro si deve l’articolazione del Museo in tre sezioni, da realizzarsi nei tre centri della diocesi: Andria, Canosa di Puglia e Minervino Murge. La scelta della nuova sede che doveva ospitare la sezione di Andria, intitolata a San Riccardo, è ricaduta nella sede della Comunità Braccianti, situata nel centro storico e in precedenza palazzo Margiotta. Affinché il progetto redatto su carta dai due Vescovi potesse essere effettivamente realizzato, Mon. Luigi Mansi, attuale Vescovo della Diocesi di Andria, ha manifestato la ferma volontà di portare a compimento i lavori di ammodernamento dell’edificio terminati nel marzo 2019, restituendo alla città un polo museale di grande prestigio. Difatti, il Vescovo ha espresso la volontà di far conoscere e ammirare alle nuove giovani generazioni il vasto patrimonio costituito da segnali di una società cristiana che, attraverso i secoli, ha lasciato numerose tracce di sé, per permettere all’intera comunità di recuperare la propria storia e cultura.
L’immobile è stato oggetto di un accurato intervento di restauro e riqualificazione finalizzato al nuovo allestimento facendo ricorso a risorse finanziarie pubbliche e private derivanti sia dalla Diocesi stessa e messe a disposizione da Mons. Calabro, sia da fondi derivanti dall’8 x mille e sia da fondi europei erogati dalla regione Puglia. Inoltre parte dei fondi è stata devoluta da soggetti privati e dall’amministrazione comunale.

Michele Riefolo, curatore e artista
Loris Zanrei, produttore
Biennale d’arte di Andria- Prima Edizione